La prima edizione del “Premio Alessandra Gubana” è andata ai neodottori in Ingegneria Noemi Faccini dell’Università di Parma, Martina Arletti dell’Università di Modena e Reggio Emilia e Amalia Zoccolillo dell’Università Federico II di Napoli.
L’Assemblea annuale dell’Ordine Ingegneri della Provincia di Udine del 14 dicembre si è aperta con la consegna dei premi intitolati alla professoressa e ingegnere Alessandra Gubana, prematuramente scomparsa nel gennaio 2023.
«Abbiamo voluto istituire questo premio – ha detto il presidente dell’Ordine, ingegner Giovanni Piccin – per ricordare una collega che noi tutti abbiamo avuto l’onore di conoscere e apprezzare per le sue grandi doti umane e capacità professionali. Alessandra, infatti, dopo essersi laureata in Ingegneria Civile a Trieste ed essere stata ricercatrice all’Università di Brescia coltivando un interesse specifico nel recupero strutturale dei fabbricati antichi e monumentali, era diventata docente dell’Università di Udine dove per oltre 15 anni aveva tenuto il corso di Progetto di strutture e svolto un’importante attività scientifica che ha riguardato ricerche teoriche, numeriche e sperimentali svolte su temi di base e applicativi relativi alle strutture in calcestruzzo armato, in legno, a sezione mista, al consolidamento strutturale degli edifici storici e contemporanei. Alessandra – ha continuato Piccin – nonostante il forte impegno professionale e universitario, aveva anche partecipato attivamente con passione e dedizione alla vita dell’Ordine ricoprendo per molti anni il ruolo di coordinatrice della Commissione strutture e della Associazione come componente del Consiglio Direttivo con la costante e perseverante volontà di instaurare un legame forte tra il mondo accademico e il mondo professionale».
I premi in ricordo di Alessandra Gubana sono andati: alla dottoressa Noemi Faccini, laureatasi all’Università di Parma con una tesi su “Analisi strutturale per il consolidamento e la messa in sicurezza della torre del castello Doria di Vernazza”; alla dottoressa Martina Arletti, laureatasi all’Università di Modena e Reggio Emilia con una tesi su “Ricoprimenti con nanoargille per composti strutturali in edilizia” e alla dottoressa Amalia Zoccolillo laureatasi all’Università di Napoli Federico II con un tesi su “Proposta e applicazione di un intervento di recupero innovativo basato su endoscheletri in Clt per edifici storici in muratura”. Al bando del premio avevano preso parte dieci neolaureati e neolaureate dei quali quattro dell’Università di Udine, due ciascuna dalle Università di Napoli Federico II e di Firenze, uno dall’Università di Parma e uno dall’Università di Modena e Reggio Emilia.
Alla consegna del Premio erano presenti anche il marito e il fratello della compianta ingegner Gubana, che hanno sottolineato la bellezza dell’iniziativa e anche il fatto di come sia stato bello vedere che la prima edizione del Premio, intitolato a una donna ingegnere, sia andato, seppur casualmente, a tre giovani neolaureate in ingegneria a dimostrazione che la strada dell’impegno delle donne in una professione storicamente maschile sia sempre più ampia e di come l’esempio delle prime donne, come Alessandra Gubana, che hanno scelto di diventare ingegneri abbia fatto scuola.